Intervista

Fabio El Ariny Partner DOCFLOW

 

 

 

Perché parlare oggi di Linee Guida AgID e perché nel contesto bancario e assicurativo?

Da circa un anno ho iniziato a parlare, durante i miei molteplici incontri con le medie e grandi aziende italiane, delle linee guida AgID e della portata del loro impatto ed ho constatato che il livello di consapevolezza è assai basso. Con l’effettiva entrata in vigore delle linee guida nel 2022, il grado di conoscenza è aumentato, ma restano ancora moltissimi dubbi se non addirittura “incoscienza” riguardo alla natura prescrittiva delle stesse e l’area di applicabilità nel conteso aziendale. Molti lo hanno liquidato come un semplice adeguamento del processo di Conservazione Digitale, complici forse anche le comunicazioni ricevute da alcuni operatori del settore.

Tuttavia, nel corso delle attività di Advisory sul documento informatico che DocFlow ha condotto e sta conducendo in primari gruppi italiani, anche nel mondo bancario e assicurativo, emerge che ci sono tantissime aree aziendali in cu si usa il documento informatico, a volte addirittura in maniera inconsapevole. In questi ambiti si applicano spesso processi arbitrari, ben lontani dalle linee guide AgID, esponendo l’azienda a rischi operativi anche gravi. Un esempio per tutti? La modalità di gestione delle PEC, documento informatico per antonomasia oppure i dubbi emersi sulla modalità di dematerializzazione degli assegni!

 

Non c’è il rischio che queste nuove norme vadano ad appesantire quelli che sono i potenziali percorsi di digitalizzazione che le aziende hanno intrapreso? In altre parole, le linee guida sono un costo o un’opportunità?

La domanda è molto interessante e pertinente. Rispondo facendo l’esempio della fatturazione elettronica. Quando nel 2019 è stato esteso l’obbligo di fatturazione elettronica ai privati, il sentimento comune era quello di un altro adempimento e nuovi costi da sostenere per adempiere ad un’ulteriore norme. Poi le aziende si sono divise in due, quelle che sono state mal consigliate o hanno voluto svolgere il compitino di “mettersi in regola”, sono andate ad aggiungere uno strato al loro processo di fatturazione passiva o attiva, lasciando invariato il processo stesso e quindi aumentando i costi e riducendone ulteriormente l’efficienza. Poi ci sono le aziende che hanno avuto una visione digitale e sono state ben consigliate, hanno fatto investimenti per trasformare radicalmente i loro processi di fatturazione abbracciando la digitalizzazione end-to-end, investendo su competenze, tecnologie, formazione e hanno ottenuto risultati di efficienza operativa che non potevano neanche immaginare, rientrando dei loro investimenti in tempi record misurabili in mesi e non in anni.

Pensate alle linee guida AgiD allo stesso modo ma con una portata che può abbracciare ogni settore dell’azienda, se le norme vengono vissute nell’ottica del “compitino” allora ci saranno potenzialmente nuovi costi e altre inefficienze; se invece si utilizza la leva normativa per abbracciare la digitalizzazione, i risultati che le aziende potranno raggiungere saranno molto importanti e gli impatti positivi saranno duraturi nel tempo.

 

 

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