Intervista

Fabio Sambrotta Sales Director PEXIP ITALIA

 

 

 

Uscendo dall’emergenza sanitaria, ci troviamo in uno scenario in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante in tempi brevissimi. Come sono cambiate le esigenze degli utenti e dei clienti finali nel settore bancario e assicurativo?

C’è stato un lungo periodo in cui non è stato proprio possibile presentarsi fisicamente a uno sportello bancario o prendere appuntamento con il proprio assicuratore, e tuttora molte persone sono restie, o non hanno il tempo, di recarsi nella propria banca anche per discutere di pratiche che richiedono un’interazione professionale.

È in questo contesto che la tecnologia è venuta in aiuto, con un’accelerazione della digital transformation che ci ha fatto fare un salto in avanti di almeno cinque anni. Pensando alle soluzioni tecnologiche di collaborazione e comunicazione, le applicazioni di videoconferencing hanno avuto un ruolo fondamentale nell’assicurare la continuità del business, ma anche delle relazioni personali.

Soprattutto nel settore bancario/finanziario, abbiamo raggiunto una fase in cui gli appuntamenti in videoconferencing si sostituiranno gradualmente alle riunioni in presenza, ma perché questo avvenga devono essere soddisfatti dei requisiti di sicurezza e di efficacia della tecnologia. Dal punto di vista della tecnologia, è importante disporre di una piattaforma che consenta un’interazione il più possibile naturale e simile a quella che si avrebbe in una conversazione faccia a faccia; questo si ottiene grazie all’ottimizzazione dell’audio e del video, anche attraverso l’intelligenza artificiale, attraverso dispositivi hardware ottimizzati quali cuffie a cancellazione di rumore e videocamere ad alta risoluzione, e attraverso infrastrutture di rete stabili che consentano un’ampiezza di banda adeguata.

In questo senso sarà sempre più importante fare investimenti di sistema per assicurare che l’infrastruttura di telecomunicazioni sia adeguata al sempre crescente traffico di dati, raggiungendo non solo grandi centri, ma anche – direi soprattutto – quelli più piccoli, in maniera capillare.

 

La sicurezza è una questione primaria, quando si tratta di transazioni confidenziali. Quali passi sono stati fatti per garantirla?

In ogni settore, è importante che il rapporto di fiducia con il cliente finale sia sempre tutelato, ma è ovvio che in un campo dove si scambiano dati sensibili e si svolgono transazioni in denaro anche importanti, questo sia un fattore fondamentale. Parlando di sicurezza e confidenzialità, ragionerei su due livelli.

Un primo livello è quello tecnico, dove vi sono norme stringenti, le trasmissioni di dati sono criptate e le normative della GDPR offrono una tutela più che adeguata della sicurezza tanto dell’operatore quanto del cliente finale. Da questo punto di vista, esistono tecnologie abilitanti disponibili sul mercato che sono intrinsecamente sicure.

Vi è poi un livello secondario, che definirei culturale, che interessa le pratiche aziendali che le banche e le assicurazioni adottano per gestire l’ingaggio con il cliente finale. Queste vanno dall’uso di ambienti privati e insonorizzati per svolgere le riunioni online, alla filtrazione dei rumori di fondo, all’assenza di distrazioni di natura visiva. Oltre a garantire la sicurezza da un punto di vista tecnologico, infatti, è fondamentale che il cliente finale si senta a proprio agio e sia rassicurato nella sua convinzione di avere una conversazione privata con il proprio consulente di fiducia.

 

© 2017 Brainz s.r.l. - All right reserved

Designed and Developed by Brainz Italy SRL.