Intervista

Federico Viola Head of Sales Italy Sector Solutions EMEA STATE STREET

 

 

 

 

 

I falsi miti dell’outsourcing e come le nuove tecnologie possono aiutare il settore dei servizi finanziari in questo momento.

Da sempre le istituzioni finanziarie hanno adottato diverse strategie per fronteggiare pressioni crescenti sui costi e sfide nel migliorare la performance dei propri investimenti. Il pendolo delle soluzioni organizzative e tecnologiche è oscillato negli anni tra l’acquisizione di nuove tecnologie o il ricorso ad esperienza al proprio interno e l’outsourcing di alcune funzioni di business a partner di riferimento.

La crisi legata alla pandemia in corso ha introdotto nuove complessità per l’industria del risparmio e degli investimenti, intensificando la ricerca di efficienza ed esacerbando l’attenzione alle tematiche di costi e rendimenti, ma con un accento ulteriore alla resilienza delle organizzazioni. L’incertezza fisica, sociale e, quindi, economica, sta infatti spingendo gli operatori alla ricerca di soluzioni flessibili facendo emergere l’importanza della relazione cliente/fornitore e dell’ecosistema dell’outsourcing.

In tale contesto abbiamo identificato due falsi miti dell’outsourcing.

  • Il mito dei costi: si ricorre all’outsourcing per risparmiare, magari anche in fretta e nel breve periodo.

Se è vero che l’outsourcing di funzioni operative può generare significativi risparmi, la sua funzione primaria riguarda però la crescita, offrendo i mezzi per la costruzione di quella resilienza necessaria per lo sviluppo del business e l’accesso a nuove capacità critiche per il successo.

In questi mesi stiamo assistendo a un’importante richiesta di esternalizzazioni e di ripresa di progetti strategici di outsourcing. I nostri clienti ci chiedono supporto per la crescita, l’espansione geografica, l’espansione dell’offerta di prodotti per la propria clientela (nuove asset classes) e l’onboarding di nuove attività legate a nuovi clienti, nuovi team di investimento o operazioni straordinarie.

  • Il mito del controllo: l’outsourcing limita la capacità di adattamento con una perdita di controllo delle leve interne che potrebbero essere attivate svolgendo le funzioni in autonomia

Quando bene impostata ed eseguita, una strategia di outsourcing porta esattamente il contrario, cioè maggiore flessibilità e maggiore controllo.

A titolo esemplificativo, la gestione di dati per molti dei nostri clienti era molto costosa dal punto di vista sia economico che operativo. Cloud-based data warehouses, soluzioni attuali di data management e front to back come State Street Alpha hanno invece abbattuto queste barriere itramite piattaforme in grado di catturare volumi, velocità e varietà di dati generati da sistemi di trading, risk, compliance, gestione del portafoglio, middle e back office in un modo che pareva impossibile solo 10 anni fa. Servizi aggiuntivi basati su analisi di personale specializzato e di contributi di intelligenza artificiale atti a validare, lavorare ed arricchire i dati provenienti da diverse fonti, consentono agli operatori dell’industria finanziaria e degli investimenti di prendere decisioni migliori e più veloci guidate dai dati. Fornire una vista real time, end-to-end dei dati, infine, consente ai nostri clienti non solo maggior controllo e flessibilità, ma anche l’accesso a soluzioni maggiormente efficienti di prestito titoli, ottimizzazione del collaterale e gestione del cash.

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