Intervista  

Gianluca Lorenzi Head of Reale Lab 1828  REALE GROUP

 

 

 

In che modo le nuove tecnologie possono aiutare le Assicurazioni in questo momento?

“Il mondo sta cambiando a una velocità mai vista prima, e le organizzazioni devo evolvere per poter rispondere adeguatamente a questo cambiamento”. Chi si occupa di innovazione, professa questo credo in forma più o meno ortodossa, ormai da anni.

Oggi però ci siamo tutti trovati a dover prendere coscienza, a partire dalla vita quotidiana, di quanto il mondo sia già cambiato: “remotizzazione” e digitalizzazione delle relazioni sono entrati a far parte del linguaggio comune e lo smart working (o meglio home working, a voler esser più precisi) sta fortemente influenzando le nostre strutture e la relazione con i clienti.

La tragedia della pandemia ha cambiato le vite di tutti, in modo trasversale, accelerando il percorso di diffusione e adozione di tecnologie che pensavamo avrebbero seguito una crescita graduale, e concretizzandosi in un cambiamento repentino e pervasivo, ma molto meno sofferto di quanto immaginassimo.

Quindi anche all’interno degli incumbent assicurativi ci siamo adattati a fare business in maniera digitale, non lasciando questo approccio a totale appannaggio di realtà di insurtech e nuovi entranti e relegato ad un’offerta per la “X generation”.

Le nuove tecnologie, da quelle più consolidate come l’IoT, a quelle emergenti e altamente impattanti come l’intelligenza artificiale, fino a quelle più prospettiche come quantum computing, space economy o guida autonoma, sono minacce od opportunità in funzione di quanto e come saremo in grado di integrarle nei nostri modelli di business. Ovviamente mantenendo alta l’attenzione a preservare e affiancare alla tecnologia quello che, almeno per noi di Reale Group, è sempre stato, rimane e rimarrà uno dei nostri tratti distintivi, oltreché importante leva concorrenziale: l’alto valore e la competenza delle nostre reti distributive tradizionali, lo human touch a complemento del digital. Riteniamo che le nuove tecnologie saranno per noi uno strumento di ulteriore empowerment, per il rafforzamento di questo asset strategico.

 

Quali sono i driver che muovono un processo di Innovazione?

A mio avviso i principali driver dell’innovazione sono il focus sulle reali e attuali esigenze dei clienti; la parallela costruzione di un’adatta cultura aziendale, con competenze metodologiche e organizzative; la consapevolezza di una forte dinamicità di ogni modello e della necessità di costruire sistemi che non siano cristallizzati ma, a loro volta, dinamici e pronti all’evoluzione.

L’innovazione nella sua essenza, e anche a livello puramente teorico, trae la sua origine da e mira a risolvere dei pain points, quindi dei problemi, tramite soluzioni che siano per l’appunto nuove, innovative. I pain points sono quindi quelli del destinatario finale, tipicamente del cliente, e sono per loro natura dinamici, evolvendo con il contesto e con la realtà circostante.

Questo è stato vero sin dagli albori della civiltà, anche se codificato e trasformato in teorie organizzative e manageriali soltanto negli ultimi decenni, quando l’evoluzione del contesto è diventata sempre più veloce, i bisogni sempre più dinamici e si è passati dal tentativo di generare bisogni indotti a quello di risolvere necessità concrete e reali.

Il principale driver dell’innovazione è e si conferma essere il mercato, strutturato dalle esigenze delle persone, cosa quanto mai vicina alla nostra missione più essenziale e originale: assicurare ai nostri clienti la possibilità di affrontare e superare i problemi che possono incontrare nella loro vita. Tradotto in azione, ciò significa fare innovazione con la volontà di riportare il cliente, le sue esigenze e i suoi pain points al centro e come obiettivo finale della nostra attività. A tale volontà, in particolare all’interno del nostro Gruppo, si aggiunge una forte maturità di metodo, sostenuto dalla consapevolezza che collocare questa visione al centro del nostro operato richiede un cambio culturale e organizzativo, che coinvolge l’operatività, le attitudini, e anche strumenti, sistemi e architetture.

 

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